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Buonasera a tutti, Speravo di non dover mai venire a conoscenza di questo forum né tanto meno scriverci mai... invece eccomi qua. Il mio calvario è ancora "recente" ma già alquanto invalidante in quanto trovarsi in una condizione del genere a 23 anni quando dovresti spaccare il mondo non è proprio il massimo... e soprattutto penso di trovarmi in una posizione forse ancora "recuperabile" e in cui si possa intervenire per tempo prima che arrivi a peggiorare di molto. Tutto quanto è iniziato nel Novembre dello scorso anno, per cause a me sconosciute, forse per questioni posturali che hanno causato microtraumi ripetuti nel tempo, ho iniziato ad accusare dolori al coccige, il quale si è leggermente spostato pian piano dalla sua posizione naturale (i raggi non hanno evidenziato lussazione o rottura ma sembra esserci una deviazione laterale verso destra, effettivamente mi fa male solo se pressato nella parte a destra). Purtroppo non ho dato peso a quel fastidio, che di fatto è rimasto costante fino ad oggi senza mai regredire di un mm. Il problema è che nel periodo natalizio, ho trascorso moltissimo tempo seduto in macchina, magari in posizione ancora non corretta, facendoci pressione su per lungo tempo e sentendo ogni volta dolore lancinante ogni qualvolta che mi alzavo, ma stavo diciamo bene se non facevo pressione su quel punto. Il dolore ha poi cominciato a irradiarsi in altre zone, specialmente glutei e perineo, è da li che da un giorno all'altro ho cominciato ad avvertire i maledetti sintomi urinari (LUTS), frequenza, urgenza, esitazione minzionale e gocciolamento post-minzionale, il tutto senza particolari bruciori, associati pian piano a discomfort perineale e testicolare (a volte dopo che urino mi si arrossano i testicoli per poco tempo per poi ritornare normali, questo sintomo in particolare nessun urologo riesce a spiegarmelo). Ho iniziato immediatamente una cura che non ha dato i suoi effetti, con urinocultura e spermiocultura negative ho iniziato ad assumere topster e serenoa per delle settimane, i risultati ottenuti sono stati blandi, forse un leggero dilatarsi della frequenza urinaria, ma nulla di più. Da lì in poi inizia il mio attuale calvario, due mesi in cui non ho sollievo dalle terapie ma la sensazione sembra peggiorare soprattutto per una questione di pesantezza e invalidità psicologica, ho fatto una visita specialistica da un urologo a Milano e poi da un primario a Catania, i quali mi hanno entrambi diagnosticato tramite esplorazione digito-rettale ed ecografia sovra-pubica una prostatite (il primo disse leggera poiché non particolarmente dolente) il secondo invece notò la presenza di struttura disomogenea e presenza di calcificazioni (che non ho tutt'oggi capito se è segno di infiammazione passata o di cronica ancora in corso, gli urologi sono divisi in questo caso). La terapia che attualmente seguo è quella di Xatral 2-3 compresse al giorno e integratori decongestionanti, con risultati scarsi, o quanto meno molto discontinui, che non si sa se dipendono dalla giornata vista la discontinuità tipica della patologia oppure effettivamente dai medicinali. Mi sono rivolto al centro Humanitas specializzato in patologie del pavimento pelvico, in quanto, per non sentire lo stimolo urinario troppe volte durante il giorno, credo di tenere la muscolatura contratta o comunque mal posizionata e questo mi causa stipsi o comunque difficoltà nell'evacuazione: non mi sono stati trovati problemi proctologici ma una contrazione del muscolo elevatore dell'ano, segno tipico della sindrome CCPS, ma il problema è che non capisco se la prostatite e i problemi urinari e i discomfort connessi ad essa siano stati causati dalla contrattura pelvica a livello muscolare oppure è stato il contrario, perchè io avverto che proprio le posizioni che assumo mi portano a contrarre la muscolatura, per evitare di sentire sempre e costantemente uno stimolo e fastidio irritativo a livello urinario, che è il mio problema principale in quanto i dolori perineali, testicolari riesco comunque a sopportarli (per adesso), non sono molto fastidiosi o comunque dipendono molto da come mi siedo, riesco mitigarli. Ritornando a quella che secondo me è stata la causa scatenante di tutto, il dolore al coccige è l'unico sintomo che non regredisce di un mm e rimane tale, sto facendo indagini in questione, probabilmente c'è un'infiammazione del legamento/struttura nervosa causata dalla laterodeviazione, io ho il sospetto che la mia prostatite si sia potuta originare proprio da questo danno al coccige che si è poi andato ad espandere alla zona pelvica fino a raggiungere le terminazioni nervose della prostata, ma nessuno può darmi certezza, è una mia sensazione empirica visto anche come si sono svolti gli eventi e i sintomi a livello logico e cronologico.
Ovviamente non capisco come devo intervenire adesso, in base alle vostre esperienze, la riabilitazione del pavimento pelvico può aiutare? O devo insistere con farmaci (magari alcuni che non ho ancora provato tipo antispastici urinari come Cistalgan o mio rilassanti come Diazepam) quantomeno per avere sollievi da un punto di vista sintomatologico che potrebbero ripercuotersi positivamente anche sul lato psicologico? Io non capisco tra l'altro bene (e neanche gli urologi) il tipo di problema che ho, in quanto sembra che la mia sensazione di dover urinare frequentemente sia correlata proprio al fatto che quando rilasso la muscolatura sento lo stimolo, cioè a dire è come se qualcosa mi premesse sull'uretra e la "irritasse" (non bruciore ma fastidio), ma a livello di minzioni giornaliere io riesco quasi sempre tranquillamente a rimandare e trattenere, andando in bagno anche solo 5 volte, quindi di fatto non rientrerei in una pollachiuria ma in realtà si perchè lo stimolo lo avverto già dopo 1 ora/1 ora e mezza. Non so se qualcuno ha avuto più o meno una sintomatologia simile che è sicuramente singolare, non so se la mia può essere identificata come CPPS visto che il dolore non è necessariamente il mio disturbo primario (anche se c'è assolutamente, soprattutto stimolando la zona e in punti non perfettamente identificati) bensì i vari sintomi LUTS che mi mandano al manicomio e che gli alfalitici non riescono a mitigare (cosa dovrei eventualmente provare?) Spero che qualcuno possa darmi manforte e cercare di capire come muovermi, in quanto appunto non vorrei (come ho notato in altre testimonianze) che una situazione così già difficile di per sé si trasformi ancora in peggio.
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